Cristiano è chi crede in Gesù Cristo




I cristiani, prima di essere chiamati con questo nome, vennero designati, o meglio, si designarono come i "credenti" ( cfr. Atti degli Apostoli). Credere, nel senso  cristiano specifico, significa credere in  Gesù Cristo, e credere che Gesù è il Messia, il Signore, il Figlio di Dio, il volto del Padre, colui che Dio ha fatto risorgere dai morti, ecc.  

I cristiani della prima ora, con i quali è sempre necessario confrontarsi, non elevano affatto la pretesa di essere buoni o migliori degli altri. Essi erano semplicemente coloro che accettavano di fondare la propria esistenza sulla storia di Gesù, che essi avevano conosciuto personalmente, oppure avevano sentito annunciare dagli apostoli e dai loro collaboratori.   

La storia di Gesù narra del Figlio che si è consegnato fiduciosamente al Padre, facendo della sua vita un dono incondizionato di amore per lui e per gli uomini. Questo dono era vissuto, in forma rituale, nella celebrazione dell'eucaristia, ed era significato dal pane spezzato e dalla coppa di vino versato in commemorazione dell'ultima cena.

Accogliere il dono di Gesù, quindi Gesù stesso, vuol dire credere. Credere è affidarsi alla storia di Gesù,  storia fatta di dedizione incondizionata, nella fondata persuasione che chi si affida a lui costruisce sulla roccia salda e non sulle sabbie mobili. I suoi discepoli,attraverso un lungo cammino di apprendimento, si resero conto che dietro le parole di Gesù c'era lui stesso, che lui era la Parola di verità e di vita. Chi crede a qualcuno o in qualcuno, accetta anzitutto una persona e si affida ad essa, e di conseguenza ne accetta la testimonianza. 

Chi crede, si affida a qualcuno, sulla base di una decisione libera che dovrebbe essere oggettivamente motivata, "alla verità si crede per la fiducia che si accorda alla persona" . Questo " credere " è la fede, atteggiamento complesso dell'uomo che dice a Gesù Cristo: "tu sei la mia verità", cioè: " tu misuri la verità del mio modo di essere uomo". 

Il Nuovo Testamento ricorre talora all'espressione " obbedienza della fede " ove obbedienza significa dal greco, sottomettersi a ciò che si è udito, testimoniato, a tal proposito si ricordi la parola di San Paolo secondo il quale " la fede nasce dall'ascolto " (Rm 10,17). Ciò che alcuni chiamano "Fede ", talora non è altro che un vago sentimento religioso autoreferenziale, senza la dovuta conoscenza. La fede autentica è la libera e motivata decisione di affidarsi a Gesù Cristo e al Dio di Gesù Cristo, che comporta anche una dimensione conoscitiva, un sapere la verità racchiusa nella vita, morte e risurrezione di Gesù, come annunciata dai primi apostoli, e ancora oggi dalla Chiesa, incaricata di trasmettere Gesù Cristo con la paola, con i sacramenti, e con una vita ispirata a Gesù Cristo stesso.                        
                                                                    

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