Mons. Giovanni Ferrando ordinato vescovo di Alessandria-Seborga


Mons. Giovanni Ferrando ordinato vescovo di Alessandria-Seborga

Albenga, la diocesi più’ chiacchierata "scomunica" Ferrando la replica: "Per me è una medaglia, la conferma dei loro metodi immorali"
Domenica 26 luglio, nella Cappella privata di mons. Giovanni Ferrando (don Nino per i roccatani), si è svolta la Divina Liturgia consacratoria, officiata da Sua Eminenza mons. Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana e da mons. Antonio Berardo, barone di Casaluce e vescovo ortodosso di Ravenna, durante la quale sono stati elevati alla dignità episcopale, lo stesso Giovanni Ferrando, quale vescovo di Alessandria e Seborga e Richard Marty, quale vescovo di Nizza, Monaco e Ventimiglia. Alla cerimonia hanno partecipato anche: Padre Stefano Capponi (parrocchia Sant’Emidio da Ascoli), Padre Emanuele Ferrero (Parrocchia San Martito de la Tours di Torino), Padre Paolo Fabris (Missione Sant’Orso di Aosta) e Padre Stefano Garzino (Parrocchia San Gabriele Arcangelo di Manta – CN).
L’Ordinazione ha mandato nel panico la Chiesa Cattolica, tanto che la Diocesi di Albenga (dalla quale don Giovanni è andato in pensione da cinque anni e risiede in un paese ricadente nella diocesi di Aqui) lo ha scomunicato dandone notizia alla stampa e a tutte le parrocchie della diocesi di Albenga, ed anche a quella di Aqui. La scomunica è stata fatta latae sententie e non ferendae sententie come sarebbe stata più consona, è invalida perché non firmata dal vescovo come prescritto dal Codice di Diritto Canonico della Chiesa Cattolica Romana. Inoltre è stata irrogata ex canone 1364 come se mons. Giovanni avesse promosso uno scisma (in realtà non ha creato nessuna Chiesa, ha aderito ad una Chiesa Ortodossa, e riguardo l’Ortodossia la scomunica è stata revocata dal Papa Paolo VI negli anni sessanta dello scorso secolo), né può essere considerato un eresiarca (non è certamente né Calvino, né Lutero , né …). Certamente la Chiesa Ortodossa Italiana non è “riconosciuta” dal Vaticano, né ha mai fatto richiesta di riconoscimento, ma è una Chiesa riconosciuta dallo Stato, con tanto di Codice Fiscale e che opera nell’ambito della libertà religiosa, costituzionalmente garantita dallo Stato (artt. 19 e 20 Costituzione). Le scomuniche cattoliche poi oltre che anacronistiche sono ridicole: si sono scomunicati I massoni ma le logge sono piene di cattolici (compresi membri del clero), sono stati scomunicati i comunisti ma oggi la Chiesa sembra ne abbia sposato l’ideologia con la Teologia della Liberazione, nata in ambito gesuitico che sembra quella officiosa della Chiesa, sono state promosse crociate contro altri cristiani (vedi Innocenzo III contro i catari in Francia e gli ortodossi in asia Minore) salvo poi chiedere scusa, sono state mandati al rogo migliaia di eretici, ebrei, sedicenti streghe o scienziati ecc. ecc. Ecc. E la Diocesi di Albenga, la stessa che processa don Nino, come mai non ha vigilato sui numerosi scandali che l’hanno coinvolta nel passato e sui quali mons. Giovanni Ferrando sta scrivendo un memoriale per fare luce sugli altarini dei sedicenti difensori della tradizione cattolica? Come mai non si sono pronunciate scomuniche sui preti che hanno dato scandalo, tanto che nel 2016 Ferruccio Sansa definiva, sul Fatto Quotidiano, “Albenga refugium peccatorum dei preti pedofili” (notizia ripresa dal blog www.liguritutti.it), oppure, sempre dallo stesso autore e sullo stesso giornale: “Pedofilia in Liguria, quando la Chiesa fa perdere la fede”: Scandali che hanno coinvolto anche un vescovo: “Il vescovo chiedeva sesso a chi aveva bisogno di soldi. E diceva: ‘Fammi gustare la natura di Dio'” (Il Fatto quotidiano – Ferruccio Sansa – ottobre 2016). Invece di criminalizzare mons. Giovanni Ferrando, la diocesi di Albenga spieghi perché ha rimesso in servizio, dandogli la direzione di una Parrocchia un prete condannato a 7 e 8 in Cassazione per abusi sessuali su una bambina di 11 anni, come denunciato da TGCo.24 del 5 marzo di quest’anno? E riguardo la diocesi di Albenga vi consiglio di consultare il sito della Rete L’Abuso (Associazione sopravvissuti agli abusi sessuali del clero): https://retelabuso.org/


Nelle foto:
- foto di mons. Giovanni Ferrando, vescovo di Alessandria-Seborga
- mons. Ferrando durante la liturgia, sulla destra: mons. Antonio di Ravenna, mons. Richard di Ventimiglia, un confratello trinitario (Giampaolo Vigo) e padre Stefano, parroco di Manta (CN)
- consacrazione ad opera di mons. Antonio di Ravenna e Filippo di Roma (sopra) che consacrano mons. Giovanni Ferrando e mons. Richard Marty (sotto)
- i 4 vescovi, da sinistra: mons. Richard Marty, vescovo di Nizza, Monaco e Ventimiglia - mons. Giovanni Ferrando, vescovo di Alessandria e Seborga - Mons. Antonio Berardo, barone di Casaluce, vescovo di Ravenna e mons. Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metroplita della Chiesa Ortodossa Italiana.



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