Come Big Pharma ha pervertito la sanità

 


Rachel M. – The Intelligence of Healing – 25 aprile 2021

 

Ho deciso di pubblicare a puntate questo articolo di circa 7.000 parole perché è una storia che spazia lungo un arco temporale amplissimo. È una storia di corsi e ricorsi impressionanti e di una evoluzione (ma forse sarebbe meglio chiamarla involuzione) che stiamo vivendo oggi senza immaginare quanto le sue origini siano lontane nel tempo, ed è questa involuzione che dobbiamo conoscere per imparare come difenderci. È anche la storia della saggezza del vivere con la natura nella quale siamo immersi e che dobbiamo re-imparare a conoscere e rispettare; della natura che dobbiamo difendere per difendere noi stessi ed i nostri figli e nipoti. È una storia di grandi successi contro le peggiori malattie ottenuti con metodi naturali, non sintetici. Oltre a ciò, è una storia di lotta per una delle libertà fondamentali, la libertà di scegliere come curarsi, che presuppone il riconoscimento della speciale individualità di ciascuno di noi. Non siamo prodotti in serie, il DNA di ognuno è diverso da quello di tutti gli altri, difficilmente quello che cura benissimo me curerà ugualmente bene un altro, ci sono troppe minime differenze, sfumature che rendono ciascuno di noi diversamente reattivo. Diversamente dai robot, dagli androidi, dai cyborg e chi più ne ha più ne metta, noi non siamo fatti in serie, non abbiamo la stessa bulloneria e gli stessi circuiti integrati. Non siamo stati concepiti e portati avanti in una provetta, come i pretesi umani di “Mondo Nuovo”, cloni da cloni. Noi siamo “esseri umani”, categoria diversissima da qualsiasi altro essere; siamo quelli che possono dire: “Io sono“.

***

 

Ippocrate, spesso descritto come il padre della medicina moderna, una volta disse:

La più grande medicina di tutte è insegnare alla gente come non averne bisogno“.

È una teoria da lungo tempo relegata nei libri di storia.

L’ordine del giorno oggi arriva con una prescrizione.

Soluzioni terapeutiche con migliaia di anni di comprovati successi, nella narrativa mainstream oggi sono considerate solo come trattamenti alternativi.

Principi igienico-sanitari basilari quali acqua pulita e incontaminata, cibi ricchi di sostanze nutritive, esercizio fisico e gestione dello stress passano in secondo piano sotto il bombardamento di campagne televisive, giornalistiche e dei social media che suggeriscono che la salute arriva in una siringa.

La stupefacente capacità del nostro sistema immunitario innato e dei nostri complessi e unici corpi umani di guarire, adattarsi e superare [la malattia], secondo i sedicenti consulenti “scientifici” e i professionisti medici – quelli che da tempo hanno venduto le loro anime a quel paradigma onnipotente conosciuto da molti come “Big Pharma” – è semplicemente un’opera di fantasia”.

Gli antichi Egizi, Sumeri, Indiani, Cinesi, Arabi e Greci erano tutti noti per utilizzare il potere curativo delle piante.

I sistemi di medicina naturale risalgono a molto più lontano di quanto si possa trovare una traccia scritta. Nella grotta irachena Shanidar IV, sito di sepoltura risalente ai Neanderthal di 60.000 anni fa, sono stati scoperti pollini, fiori e piante note per le loro proprietà medicinali. 1

Il più antico scritto erboristico, ‘Pen Ts’ao’ di Shen Nung, che risale a circa il 2800 a.C., già contiene i dettagli di 366 piante e dei loro effetti medicinali.

Il Papiro Ebers 2, che possiamo datare intorno al 1550 a.C. circa (anche se un passaggio che fa riferimento al faraone della prima Dinastia Den un periodo più vicino al 3000 a.C., ci suggerisce che il testo potrebbe essere stato copiato da una fonte molto più antica), contiene informazioni su oltre 700 rimedi naturali per trattare disturbi di ogni tipo. L’uso della corteccia di salice era raccomandato per alleviare il dolore. La corteccia di salice è naturalmente la fonte dell’acido acetilsalicilico, cioè della ben nota aspirina.

Un antico testo indiano, il Rig Veda, menziona più di 1.000 erbe medicinali e il Charaka Samhita è un’opera significativa di notevole antichità che esplora il sistema ayurvedico della medicina. Si dice che l’Ayurveda sia stato tramandato da Dio ed è praticato ancora oggi in India ed in tutto il mondo. La curcuma, una radice efficace e potente che possiede proprietà anti-infiammatorie e anti-cancro sorprendenti, era solo uno dei molti rimedi naturali descritti negli antichi testi vedici che possiedono proprietà medicinali, riconosciute oggi dalla scienza.

Nel 400 a.C. assistiamo all’introduzione dell’erboristeria illustrata. Ippocrate rese la ricerca della salute e la comprensione della medicina accessibile all’uomo comune, sottolineando anche l’importanza dell’esercizio fisico e dello stile di vita e spiegando come il cibo fosse la [prima] nostra medicina. Anche l’Ayurveda incorpora questa comprensione per aiutare la guarigione, abbracciando la ricchezza di piante e radici medicinali messe a nostra disposizione dalla natura.

Paracelso fu un medico e alchimista svizzero-tedesco. Nato nel 1493, sperimentò l’estrazione dei principi attivi dai rimedi naturali per migliorarli per gli scopi richiesti e, avendo osservato che la reazione dei pazienti era molto più evidente che in precedenza, fu portato a ritenere che anche l’efficacia del rimedio sarebbe stata maggiore. In effetti, il trattamento con le erbe “intere” era più lento nel fornire risultati. Oggi molti erboristi e praticanti naturali capiscono che l’azione combinata dei principi costituenti che lavorano in sinergia ha benefici che si estendono oltre il sollievo immediato di una condizione.

Avanti veloce fino all’Inghilterra dell’anno 1518 e al Royal College of Physicians, che si impegna a migliorare il livello della medicina e disciplinare l’educazione dei praticanti ed ottiene dal re una grande autonomia. Atti del Parlamento cominciano a intervenire nell’arena della medicina, approvando leggi per riconoscere lo status di medici e chirurghi agli speziali ed assimilati.

Successivamente il Royal College lancerà una campagna di persecuzione contro i terapeuti amatoriali che godevano del favore e della fiducia della maggioranza del pubblico. Gli erboristi dovettero affrontare la discriminazione e persino la persecuzione. Questo non era però supportato dal grande pubblico o dalle persone delle classi alte della società, che fecero approvare una legge che proteggeva quelli che Dio aveva dotato della conoscenza della natura, del tipo e del funzionamento di determinate erbe, radici e acque e di come usarle e somministrarle. Durante il regno del re Enrico VIII l’erboristeria fu protetta dalla legge e resa accessibile ai poveri in Inghilterra con la famosa “Carta del re Enrico VIII”. 3

Nato nel 1616, Nicolas Culpepper studiò a Cambridge e, nonostante la carriera medica fosse una prospettiva molto più lucrativa, scelse di fare l’apprendistato presso uno speziale. Si oppose alle nuove prescrizioni complesse ed alla professione medica, sostenendo che l’unica cosa di cui i medici del tempo erano capaci era “alleggerire” i pazienti del loro denaro. Autore del più famoso “erbario” di tutti i tempi, The English Physician, per tutta la sua vita continuò a trattare i pazienti con rimedi erboristici semplici e a basso costo.

Tuttavia, mentre l’establishment medico cresceva in potere e influenza, i farmaci a base di minerali, venduti al banco, divennero la moda. La gente più povera e di campagna continuava a raccogliere erbe e piante e preparare i propri rimedi erboristici e i sostenitori dei rimedi erboristici continuarono a pubblicare libri e a parlare dei molti pericoli dei trattamenti farmacologici. Il calomelano o cloruro di mercurio era uno dei trattamenti preferiti dai praticanti ortodossi dell’epoca e veniva prescritto per curare tutto, dalla dentizione alle malattie veneree.

I primi programmi di vaccinazione, occasionalmente imposti dal governo e osteggiati dal pubblico, furono citati come la causa di un aumento delle malattie epidemiche e della cattiva salute generale. 4

Durante una conferenza alla società medica di Montreal nel 1872 il Dr. J. Emery Coderre, professore di Materie Mediche, all’Università di Montreal, in Canada, dichiarò:

La vaccinazione ha fatto vittime tra di noi; alcuni hanno contratto il vaiolo in conseguenza dell’inoculazione del vaccino; altri sono stati attaccati da ulcere cancrenose, piaghe sifilitiche e altro ancora derivante dall’introduzione di questo virus nell’organismo“.

Mentre i primi colonizzatori del nuovo mondo avevano inizialmente ritenuto che i metodi di guarigione ‘primitivi’ dei nativi avrebbero avuto poco da offrire loro, alla fine svilupparono metodi di guarigione a base di erbe e piante. I medici ortodossi fecero tutto il possibile per impedire ai terapeuti di stabilirsi. Erano veloci a minacciare azioni legali, ma i loro sforzi per ostacolare i sistemi di guarigione più naturali ed olistici fallirono. L’interesse per i rimedi vegetali stava crescendo. Le capanne sudatorie dei nativi divennero popolari tra i coloni, che erano esasperati dagli effetti collaterali e dalla cattiva salute sofferta da coloro che erano trattati da medici con formazione accademica. Il salasso era il loro trattamento preferito; mercurio e antimonio erano prescritti in grandi dosi. Molti morivano per questi trattamenti o sopravvivevano con grandi sofferenze. In confronto i nativi americani erano sani e forti e questo non passò inosservato. Fu intorno a questo periodo che Samuel Thomson sviluppò un sistema che utilizzava erbe, emetici e purghe che fu brevettato e dato in concessione. 5 Il sistema Thomsoniano fu accolto con entusiasmo e persino alcuni medici ortodossi cominciarono a convertirsi, mentre nelle scuole di medicina veniva introdotta la medicina botanica.

Attorno alla metà del 19° secolo, praticanti britannici come Albert Coffin esportarono queste conoscenze in Francia e in Inghilterra, definendo pratiche che combinavano la conoscenza dei sistemi di guarigione dei nativi americani con quella degli europei.

La corteccia di chinchona, da cui si ricava il principio attivo del chinino, usata dai nativi americani fu poi importata in Europa dai preti gesuiti per combattere con grande successo la malaria. Il trattamento fu largamente rifiutato dai medici europei ortodossi dell’epoca che non potevano monopolizzarne il commercio per un vantaggio finanziario. Il principio attivo della chinchona era stato isolato e trasformato in un farmaco chimico in Cina nel 1820. 6

Durante le epidemie di colera della metà del diciannovesimo secolo i rimedi omeopatici ottennero risultati di gran lunga superiori nel trattamento della malattia rispetto alle loro controparti ortodosse. 7

L’omeopatia è un sistema di medicina concepito da Samuel Hahnemann (1755-1843). Mentre cercava di trovare una cura per le malattie che non coinvolgesse ingredienti tossici come quelli usati dai medici accademici dell’epoca, Hahnemann si imbarcò in un famoso esperimento che coinvolgeva l’uso di Cinchona Officinalis, la corteccia di Chinchona. La Chinchona di cui sopra contiene chinino, usato per il trattamento della malaria. Dopo aver fatto bollire quattro dracme (unità di misura farmaceutica equivalente a 3,89 grammi, n.d.t.) della sostanza e averla bevuta per diversi giorni, scoprì che cominciava a soffrire dei terribili sintomi della malaria, dolori articolari, sudorazione e febbre alta; dopo aver interrotto l’uso del tonico scoprì che anche i sintomi cessarono. Hahnemann credeva che “il simile cura il simile” (similia com similibus curantur) e quindi che le sostanze naturali che possono causare sintomi in una persona sana possono essere usate per trattare quegli stessi sintomi in una persona malata. Hahnemann descrisse poi questo come la legge naturale “come sopra, così sotto” (la terza legge di Ermete Trismegisto, “Legge della corrispondenza o dell’analogia”, n.d.t.),. Hahnemann notò come i sintomi prima si manifestano e poi, se non trattati, si spostano verso gli organi vitali e alla fine verso il cervello, la parte più importante del corpo.

Il mito perpetuato da certi organismi è che l’omeopatia non è provata, cosa tutt’altro che vera. 8

Hahnemann era impopolare con gli speziali dell’epoca. Raccomandava di prescrivere un solo rimedio alla volta, in piccole dosi, per poter accedere accuratamente alle proprietà curative della medicina scelta. Questo si traduceva in meno soldi per gli speziali, che iniziarono a lamentarsi. A loro volta gli omeopati furono veloci e giustificati a criticare i pericoli e le carenze della medicina allopatica. L’omeopatia rappresentava una seria minaccia alla medicina ortodossa dell’epoca su entrambi i lati dell’Atlantico. Nel 1844 la popolarità del trattamento omeopatico in America portò alla fondazione dell’American Institute of Homeopathy, la prima società medica nazionale americana.

Nonostante l’immensa popolarità dell’omeopatia presso il pubblico e l’inconfutabile superiorità come trattamento durante le epidemie di gravi malattie, l’establishment medico sia in America che in Inghilterra continuò a fare pressione contro gli omeopati, persistendo nel mito che la medicina allopatica fosse l’unica efficace.

Nel 1895 nel Regno Unito fu fondata l’Associazione nazionale degli Erboristi medici fu. Tuttavia la pressione dell’establishment medico e la mancanza di supporto da parte del governo resero decisamente difficile agli erboristi trattare i loro pazienti senza impedimenti. Più volte si tentò di far passare leggi che proibivano i rimedi erboristici, che non erano sottoposti agli stessi sistemi di sperimentazione dei prodotti farmaceutici. Il costo di queste prove avrebbe impedito agli erboristi di continuare a praticare. Fortunatamente le proteste e la richiesta del pubblico riuscirono a proteggere gli erboristi e le leggi contro di loro furono disapplicate.

 

Fine della prima parte

Link: https://theintelligenceofhealing.wordpress.com/2021/04/26/the-hijacking-of-healthcare-and-the-real-new-normal/

Nel frattempo nel nuovo mondo si stavano svolgendo eventi che avrebbero cambiato per sempre il volto della medicina. L’anno è il 1911, la data il 15 maggio, la Corte Suprema ordina lo scioglimento della Standard Oil Company di Rockefeller colpevole di pratiche commerciali illegali in violazione dello Sherman Antitrust Act.

Rockefeller, che non aveva alcun desiderio di sciogliere la sua organizzazione, utilizzò quindi una tattica impiegata molte volte da allora. Divenne un “filantropo”, costituendo la Fondazione Rockefeller. Pochi nel mondo sviluppato moderno non conoscono il nome e il coinvolgimento della fondazione nella medicina, ma molti meno sono consapevoli delle origini o delle ramificazioni di questo coinvolgimento.

Prima dell’ordine di scioglimento gli investitori petroliferi avevano gli occhi su una nuova impresa, potenzialmente suscettibile di ben maggiori profitti, il business degli investimenti farmaceutici. Gli scienziati dell’epoca scoprirono che dal petrolio si potevano ricavare prodotti petrolchimici, offrendo un investimento redditizio per coloro che vi avevano accesso. Ma c’era un problema: la preferenza e la fiducia accordati ad altri tipi di medicina.

John Davidson Rockefeller (1839-1937) e Andrew Carnegie (1835-1919) erano amici stretti, e spietati uomini d’affari di successo che non sopportavano la concorrenza.

Durante questo periodo l’American Medical Association aveva istituito il Consiglio per l’Educazione medica, al fine di ristrutturare l’educazione medica negli Stati Uniti ed attrarre studenti della classe alta. Si assicurarono quindi i servizi della Fondazione Carnegie per il Progresso dell’insegnamento, per aiutare i propri sforzi.

Assecondando i voleri di Carnegie, un ex insegnante di scuola di nome Abraham Flexner 10 fu incaricato di compilare uno studio sul sistema medico americano.

Il rapporto condannava tutta la concorrenza ai prodotti farmaceutici e a qualsiasi sistema che non approvasse i vaccini. Sosteneva la Johns Hopkins University come standard e annientava quasi tutti gli altri.

L’American Medical Association sostenne la proposta. Rockefeller agevolò la transizione donando enormi somme di denaro alle scuole mediche per facilitare il passaggio da sistemi multipli di medicina e cura ad un unico modello farmaceutico. Erboristi, omeopati, medici naturopati, osteopati e altri professionisti furono essenzialmente messi fuori gioco dall’oggi al domani. Con il controllo dei media, Rockefeller si assicurò una narrazione costante che screditava i terapeuti erboristici ed omeopatici grazie ad un’inesorabile opera di denigrazione.

Anche vitamine ed integratori coadiuvanti di provata efficacia furono pesantemente screditati dalle stesse fonti durante la prima parte del 20° secolo. Molto semplicemente, rappresentavano una minaccia troppo grande per il modello di business.

1918 ”Spanish Flu Epidemic

Nel 1918 l’influenza spagnola fornì un’ulteriore opportunità per continuare la caccia alle streghe sui praticanti della medicina naturale, usando l’epidemia come occasione per insistere sulla necessità che tutte le medicine da prescrizione fossero brevettate. Diversi autori che hanno studiato l’evento storico sono giunti alla conclusione che la cosiddetta ‘influenza’ ebbe origine nelle caserme dell’esercito americano a Fort Riley, Kansas e si crede che sia stata causata da un esperimento di vaccinazione condotto dal Rockerfeller Institute for Medical Research tra gennaio e giugno dello stesso anno. 10

I trattamenti perniciosi e impropri somministrati dai medici dell’epoca aumentarono ulteriormente il numero dei morti. Al tempo dell’epidemia i virus erano ignoti alla scienza, non essendo stati riconosciuti fino al 1933. A quel punto si affermò che il virus dell’influenza doveva essere responsabile delle morti registrate tra il 1918 e il 1920. 11 L’evento è oggi utilizzato dai media per sostenere un confronto e supportare ulteriormente l’attuale campagna di paura che bombarda la coscienza pubblica in relazione a un altro virus. Il libro di Elenor McBean, “Vaccination Condemned” può essere interessante per coloro che desiderano approfondire le origini alternative dell’epidemia del 1918.

Un rapporto dell’Istituto Nazionale Americano di Allergologia e Malattie Infettive, pubblicato il 19 agosto 2008, dichiarava:

“I risultati batteriologici e istopatologici delle serie di autopsie pubblicate hanno chiaramente e costantemente implicato, nella maggior parte delle vittime dell’influenza, una polmonite batterica secondaria causata da comuni batteri del tratto respiratorio superiore. Le persone furono uccise da batteri comuni che si trovano nel tratto respiratorio superiore. I 20-40 milioni di morti in tutto il mondo causati dalla grande pandemia influenzale del 1918 NON erano affatto dovuti all’influenza o a un virus, ma bensì alla polmonite causata da una massiccia infezione batterica”12

Mentre Rockerfeller e Carnegie erano impegnati a perseguire il loro sogno americano, dall’altra parte dell’oceano, I.G Farben, Bayer, BASF e Hoechst guidavano la carica nel settore farmaceutico, testando vaccini, farmaci e sostanze chimiche nei campi di concentramento nazisti. I dirigenti furono infine processati a Norimberga per crimini di guerra. Il procuratore capo Telford Taylor si espresse in questi termini: “Senza I.G. Farben, la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile“. Di fatto, molti dei dirigenti se la cavarono con poco. Fritz Ter Meer scontò solo sette anni di prigione per i crimini commessi ad Auschwitz. Nel 1956 era presidente del consiglio di amministrazione della Bayer, la più grande azienda farmaceutica tedesca. 13

Le pubblicità dell’aspirina della Bayer erano una vista comune nei giornali dell’epoca

A questo punto è di fondamentale importanza menzionare che la versione dell’aspirina brevettata dalla Bayer fu riconosciuta come la colpevole di molte morti attribuite all’influenza spagnola. Il dosaggio prescritto dai medici dell’epoca è oggi noto per essere altamente tossico. Nel 1917 la Bayer aveva perso il brevetto sull’aspirina; durante l’epidemia del 1918 pubblicizzarono pesantemente la loro versione del farmaco.

La ricerca della dottoressa Karen Starko, pubblicata nel 2009, riportava:

“La pubblicità dell’aspirina nell’agosto 1918 e una serie di raccomandazioni ufficiali per l’aspirina in settembre e all’inizio di ottobre precedettero immediatamente il picco di morte dell’ottobre 1918. Il numero di morti negli Stati Uniti aumentò vertiginosamente, raggiungendo il picco prima nella Marina alla fine di settembre, poi nell’Esercito all’inizio di ottobre e infine nella popolazione generale alla fine di ottobre”14

Per contro, la dottoressa Starko ha confermato che durante l’epidemia vi furono pochissime perdite di vite tra i pazienti curati dai medici omeopatici.

Nel 2012 la Bayer fu costretta a patteggiare in più di 500 casi con una somma di circa 110 milioni [di dollari] a causa delle morti provocate dalla pillola contraccettiva Yasmine o Yaz. Il 1° agosto 2012 Bloomberg riferiva che la Bayer aveva pagato più di 402,6 milioni di dollari in risarcimenti alle persone danneggiate dal loro contraccettivo. 1515a

Nel 2017, anche se alcuni casi venivano ingiustamente respinti, la Bayer ha offerto di risolvere circa 4.600 casi dopo che molte donne che utilizzavano la spirale Mirena IUD avevano subito perforazioni degli organi, gravidanze ectopiche, prolassi dell’utero, aumenti di pressione intracranica e una notevole diminuzione della qualità della vita. 16

Non posso fare a meno di trovare estremamente sgradevole il fatto che la stessa azienda il cui nome è associato ad orribili esperimenti sul sistema riproduttivo femminile ad Auschwitz sia ancora oggi incaricata di fornire dannosi prodotti di controllo delle nascite.

Nel 2020 la Bayer si è fusa con la Monsanto, costituendo un conflitto di interessi così enorme che le parole non riescono a renderlo pienamente. L’azienda controlla ora il 25% del mercato mondiale dei semi e dei pesticidi. Per coloro che non lo sanno, Monsanto produceva il famigerato “agente arancio”. Spruzzato sul Vietnam dalle forze militari americane durante la guerra, l’agente arancio, un defoliante, era destinato a trasformare il Vietnam in un deserto. Anomalie fetali, deformità degli arti e cancro causati dall’esposizione all’agente arancio rimangono un problema di salute significativo ancor oggi. Gli effetti nocivi sono ancora sentiti dai soldati americani che sono stati esposti alla diossina [il principio attivo dell’agente arancio] che hanno combattuto per molti anni senza successo per ricevere un risarcimento. 1718

Nel 1974 la Monsanto sviluppò il RoundUp, contenente glifosato. Più di 100.000 casi giudiziari hanno collegato il Roundup al cancro, più precisamente al linfoma non-Hodgkin. All’atto dell’acquisto della Monsanto, la Bayer ha ripetutamente affermato che il RoundUp era sicuro. Nel 2020 sono stati costretti a patteggiare cause per un valore di 10 miliardi di dollari. 19

La Monsanto è ben nota per il suo ruolo nel campo degli OGM e per aver creato devastanti cicli di dipendenza per gli agricoltori. Coloro che desiderano capirne di più su questo argomento farebbero bene ad esaminare i lavori dell’attivista ambientale e sostenitrice della sovranità alimentare, Vandana Shiva.

Gli agricoltori di tutto il mondo stanno lottando contro gli OGM e le loro sostanze inquinanti

Appare quindi evidente come le sostanze chimiche tossiche utilizzate in guerra per uccidere non siano rimaste confinate nella storia, ma sono state semplicemente reindirizzate e distribuite attraverso la catena alimentare. Il movimento biologico mondiale sta facendo pressione, ma il danno già fatto alla catena alimentare, al suolo del pianeta, alla biodiversità e alla nostra salute a questo punto è sicuramente incalcolabile.

Fine della seconda parte

 

Link: https://theintelligenceofhealing.wordpress.com/2021/04/26/the-hijacking-of-healthcare-and-the-real-new-normal/

Traduzione di Arrigo de Angeli e Cinthia Nardelli per ComeDonChisciotte

https://comedonchisciotte.org/come-big-pharma-ha-pervertito-la-sanita-2a-parte/




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